Dal 27 settembre al 1 ottobre toccherà all’europarlamentare rumeno Adrian Severin, del gruppo socialista (PSE), coordinare a Kiev la squadra di 14 deputati per l’osservazione elettorale del Parlamento europeo. Severin, capo delegazione della commissione parlamentare per le relazioni Ue-Ucraina, alla vigilia della partenza per Kiev ci ha parlato delle sue aspettative sulla missione di osservazione e confessato il suo parere sul futuro delle relazioni fra i due blocchi.
Parlando dello scopo della missione, Severin ci ha confermato che le elezioni anticipate sono state indette per le “controversie politiche” nel paese. “Non credo però – dichiara l’eurodeputato – che questo possa risolvere i problemi politici”. “Se infatti le elezioni non sono libere e non producono un Parlamento che rispecchia l’orientamento politico della società, la situazione potrebbe complicarsi”.
“Mi auguro che la presenza di osservatori internazionali neutrali possa assicurarne il regolare svolgimento. Guai se si dovessero ripetere i problemi di qualche anno fa quando le elezioni furono annullate”.

Severin auspica “un’evoluzione arancione”
Il capo delegazione si è detto fiducioso che queste elezioni “apriranno la strada a un governo forte e rappresentativo, supportato da un parlamento legittimo in grado di poter riformare molti settori, quali ad esempio quello sociale ed economico. L’Ucraina è in una posizione geografica strategica rispetto all’Ue…non possiamo essere indifferenti alle loro questioni politiche”. Severin non crede alle rivoluzioni: “Quella del 2004 fu definita la ‘rivoluzione arancione’, espressione che mi piace, anche se le vere rivoluzioni accadono di rado…preferiremmo l’evoluzione alla rivoluzione”.

Su cosa vi concentrerete una volta in Ucraina?
“Innanzitutto sulla lista dei cittadini aventi diritto di voto, se questa non fosse trasparente si potrebbero avere frodi, con persone che votano più volte in luoghi differenti. Chi chiederà di votare da casa o da un seggio diverso dal proprio dovrà dimostrare le sue buone ragioni. Dovremo inoltre prestare particolare attenzione alla fase dello spoglio, evitando che alcune schede siano annullate di proposito”. Un altro momento delicato sarà quello della trasmissione dei voti da un seggio all’altro fino alla commissione centrale: “Per la strada potrebbero perdersi dei voti – confessa Severin – oppure essere modificati da qualcuno. Inoltre saranno presenti non solo osservatori neutrali, come la nostra pattuglia, ma anche quelli dei partiti politici, ai quali dovremo fare molta attenzione”.

Quale futuro fra Ue e Ucraina?
Riguardo il futuro delle relazioni fra Ue e Ucraina, Severin ritiene che la posizione strategica del paese rappresenti un fattore positivo, ma non solo. “Anche le sue risorse, siano esse umane o naturali, ci spingono a intrattenere un rapporto molto stretto”, continua. “Inoltre, se il desiderio ucraino di entrare in Europa sarà veritiero, lo valuteremo attentamente e seriamente”. Il capo delegazione, seppur realista, si dice comunque fiducioso: “Dipenderà dallo sforzo dei leader politici e dell’intera popolazione per rendere moderno il paese e sviluppare democrazia ed economia. Ma la strada è ancora lunga. Non illudiamoci”.

http://www.europarl.europa.eu/news/public/story_page/030-10572-273-09-39-903-20070921STO10556-2007-30-09-2007/default_it.htm

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