A Strasburgo nella seconda giornata di plenaria molti gli argomenti d’attualità in discussione: il pericolo dei giocattoli cinesi, i benefici di una politica energetica comune e il ruolo svolto dal Parlamento europeo per evitare l’imposizione di quote nel mercato dello zucchero a partire dal 2010.
Il rompicapo cinese

La Cina è il più grande esportare di giocattoli al mondo. In Europa la sicurezza dei giocattoli è assicurata dalla direttiva per la sicurezza del prodotto, secondo la quale produttori ed esportatori devono conformare tutti i prodotti alle norme comunitarie e informare le autorità in caso di rischi. Spetta poi ai singoli Stati membri verificare il rispetto delle normative.
I deputati chiedono un Natale sicuro
Diversi i commenti dei deputati. Il britannico Malcom Harbour, del gruppo del partito popolare europeo (PPE-DE), ha richiesto “maggiori e migliori informazioni per i consumatori”, mentre la collega tedesca Evelyne Gebhardt, del gruppo socialista (PSE), ha fissato come obiettivo il prossimo Natale.: “A tre mesi delle feste dobbiamo darci da fare se vogliamo disporre di prodotti sicuri”, ha dichiarato. La Gebhardt si è detta “molto arrabbiata con la Commissione” che sta impiegando troppo tempo nel rivedere la direttiva”. Il deputato britannico Jim Allister, del gruppo dei non iscritti, punta il dito contro l’Unione europea. “Se non avessimo decimato le nostre industrie con norme punitive non saremmo ora così dipendenti dalla Cina”. Il testo sarà votato nella giornata di mercoledì.
Una politica energetica comune
Il deputato polacco Jacek Saryusz-Wolski, del gruppo del partito popolare europeo (PPE-DE), ha presentato una relazione sulla sicurezza energetica. Questi i quattro principi utilizzati: la diversificazione, la solidarietà, un approccio comune verso l’interesse europeo e il rafforzamento della cooperazione fra i paesi di transito e quelli cosiddetti consumatori. Saryusz-Wolski sintetizza così la proposta: “L’Unione europea deve essere determinata, attiva, e soprattutto unita”. La relazione sarà votata durante la giornata di mercoledì.
Il mercato dello zucchero
Il taglio alla produzione e ai costi nell’industria dello zucchero previsti l’anno scorso dalla Commissione europea sembrano non aver raggiunto gli effetti sperati. La Commissione ha annunciato l’introduzione di quote qualora non si riesca a produrre 6 milioni di tonnellate di zucchero in meno entro il 2010. Il Parlamento, seppur consultato in materia, si schiera con la Commissione. Come espresso nella relazione affidata alla deputata greca Katarina Batzeli del gruppo socialista (PSE), i deputati chiedono un risarcimento maggiore per indennizzare i produttori e le regioni interessate, anche nel tentativo di ridimensionare più velocemente la produzione. E ciò per evitare il ricorso alle quote imposte dall’alto. Entro fine settimana il Consiglio dovrebbe pronunciarsi sulla vicenda.

http://www.europarl.europa.eu/news/public/story_page/008-10567-267-09-39-901-20070921STO10540-2007-24-09-2007/default_it.htm

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