Entro 2020 il Pil del dragone supererà quello Usa
C’era un clima disteso, rilassato, alla Casa Bianca per la conferenza stampa congiunta fra il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il suo omologo cinese Hu Jintao, che tuttavia restano fermi sulle loro posizioni in materia di diritti umani e sulla guerra valutaria.
Il presidente Barack Obama ha incalzato Hu sulla questione dei diritti umani, ricordando che “Stati Uniti e Cina vengono da culture diverse con storie differenti”, ma che “come americani abbiamo una visione profonda sull’universalita’ di certi diritti -religiosi, di parola, di assemblea- che riteniamo molto importanti”.
“Sono stato molto sincero con il presidente Hu a riguardo”, ha spiegato Obama. “Occasionalmente i diritti umani sono fonte di tensione fra i nostri governi”.
Il presidente Hu ha incassato il colpo, ma ha ribadito, restando fermo sulle proprie posizioni, che la Cina sta facendo progressi in termini di diritti umani, nonostante “ci sia ancora molto da fare”.
Hu ha precisato che la Cina “e’ sempre impegnata nella protezione e nella promozione di diritti umani”, e che il paese ha fatto enormi progressi riconosciuti in tutto il mondo”. Pechino, ha notato, “rispetta e riconosce l’universalita’ dei diritti umani”.
Il presidente Barack Obama non si e’ limitato a far pressione sui diritti umani, e dopo aver dichiarato di aver apprezzato l’aiuto cinese per risolvere le tensioni nella penisola coreana e sul programma nucleare iraniano, ha virato con decisione sulle questioni economiche e commerciali fra i due paesi, le due maggiori economie mondiali. Il Pil americano resta al primo posto, ma il sorpasso cinese e’ ormai dietro l’angolo e secondo alcuni esperti dovrebbe arrivare attorno al 2020.
Nel frattempo e’ stato annunciato oggi che la Cina effettuera’ un ordine di 200 aerei all’azienda americana Boeing, un valore stimato di 19 miliardi di dollari, ed e’ stato raggiunto un accordo sulle esportazioni americane che aiutera’ a creare 245.000 posti di lavoro negli Stati Uniti.
“La Cina”, ha ricordato Obama, “e’ un obiettivo importante per le esportazioni statunitensi. La cooperazione tra Cina a Stati Uniti è un fattore positivo per entrambi gli stati”, ha specificato, aggiungendo che “collaboreremo e competeremo allo stesso tempo in settori diversi”.
Obama ha parlato di una “competizione amichevole” fra i due paesi, una competizione “salutare che spinga entrambi i paesi a innovare e a diventare piu’ competitivi”, ma ha insistito con Hu che le aziende americane devono trovare in Cina un campo di gioco uguale per tutti. “Il commercio deve essere equo”, ha specificato.
Il presidente degli Stati Uniti ha poi parlato dello yuan, apprezzando la flessibilita’ concessa da Pechino alla valuta, una flessibilita’ che tuttavia non e’ ancora sufficiente. Lo yuan resta sottovalutato, il movimento non e’ abbastanza rapido, e gli Stati Uniti continueranno a chiedere uno yuan guidato dal mercato.
Gli Stati Uniti e la Cina “rispettano la sovranita’, l’integrita’ territoriale e gli interessi nello sviluppo reciproci”, ha risposto il presidente cinese Hu Jintao, “abbiamo discusso di alcune divergenze in materia economica e commerciale e continueremo a lavorare per risolverle sul principio della mutua cooperazione”.
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