New York. A New York la metropolitana non chiude mai, ma Sandy è riuscita a fermare anche la rete ferroviaria sotterranea che attraversa i quartieri della città. Alle 7 di ieri sera, per la seconda volta nella storia, sono stati chiusi i cancelli della subway, mentre gli autobus hanno continuato a circolare fino alle 9: per bloccare completamente la metropolitana occorrono infatti otto ore, mentre per i pullman ne bastano sei. “I mezzi di trasporto sono l’anima di New York, e la decisione di sospendere il servizio non viene presa con leggerezza”, ha comunicato il governatore dello Stato Andrew Cuomo. “La sicurezza dei newyorkesi è la prima priorità”. L’uragano non risparmia neanche Wall Street: per la prima volta in 27 anniil trading floor del New York Stock Exchange sarà chiuso per maltempo. Gli scambi saranno effettuati solo elettronicamente, tramite la piattaforma Arca. La città si prepara così all’arrivo di Sandy, l’uragano di categoria 1 che minaccia di mettere in ginocchio l’intera costa orientale degli Stati Uniti e che dovrebbe raggiungere la costa entro questa mattina. Milioni di persone sono state evacuate dal Delaware fino al New England, nei supermercati gli scaffali dell’acqua sono stati svuotati e alle finestre sono comparse assi e tavole di legno. Ai cittadini è stato consigliato infatti di bloccare le finestre e di fare scorta d’acqua nel caso il servizio venga interrotto, oltre che di dotarsi di torce, batterie, nastro isolante e persino di una sacca già pronta in caso di evacuazione improvvisa. Il sindaco Michael Bloomberg ha ordinato lo sgombero di alcuni quartieri di Brooklyn – Rockaway, Coney Island e Red Hook – ma altre zone restano a rischio.  Complessivamente 375.000 persone hanno lasciato le proprie case e 72 scuole pubbliche sono state trasformate in rifugio per gli sfollati. Parchi, spiagge e porti sono stati chiusi lungo tutta la costa: lo stato di allerta è alto da Plymouth, in Maine, fino a Cape Hatteras, in Norh Carolina. I governatori di Virginia, Maryland, Pennsylvania, New Jersey e New York hanno dichiarato l’emergenza e gli abitanti di dieci stati sono stati messi in guardia su un possibile blackout: circa 10 milioni di persone potrebbero rimanere nei prossimi giorni senza elettricità. Nel frattempo le compagnie aeree hanno tagliato oltre 3.200 voli e incoraggiato i passeggeri dei voli ancora in programma nei prossimi giorni a cambiare i biglietti, esentandoli dal pagare una penale in caso di cancellazione. L’azienda ferroviaria americana, la Amtrack, ha cominciato invece a cancellare i primi treni già sabato in molte aree del nordest. L’uragano, che toccherà terrà in concomitanza con la festa di Halloween e per questo è stato ribattezzato Frankenstorm, ha già causato 65 morti nei Caraibi, di cui 51 ad Haiti e 11 a Cuba, oltre a fare vittime Giamaica, Bahamas e Portorico. Con il suo fronte lungo 800 chilometri, è considerato il peggiore di sempre sull’Atlantico. E come se non bastasse Sandy, alle Hawaii è arrivata l’allerta (poi rientrata) per un possibile tsunami che potrebbe raggiungere l’arcipelago dopo il terremoto che ha colpito il Canada sabato sera. Oltre a spaventare gli Stati Uniti, i forti venti a 120 chilometri orari e le piogge di Sandy – il National Hurricane Center prevede fino a 300 millimetri – si sono abbattuti anche sugli ultimi giorni di campagna elettorale in vista delle elezioni presidenziali della settimana prossima. Il candidato repubblicano Mitt Romney dovrà saltare i comizi previsti in Virginia, mentre il presidente Barack Obama è stato costretto a cancellare quelli che aveva in programma in Virginia e Colorado e proverà a dimostrarsi ancora un volta il comandante in capo di questo paese gestendo la situazione dalla Casa Bianca.

Il Giornale, 29 ottobre 2012

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