Negli Stati Uniti bere una birra in strada o al parco non è possibile: lo permettono soltanto un pugno di località dal Montana alla Georgia, oltre ovviamente New Orleans e Las Vegas. Fra gli effetti del coronavirus sulla vita sociale americana, però, c’è anche quello di aver allentato le leggi sugli open container, le bottiglie di alcolici aperte – e consumate – in pubblico. «Siamo considerati abbastanza puritani sugli alcolici», ha raccontato a Bbc Amanda Schuster, direttrice del sito Alcohol Professor, «ma ora sembra che tutti se ne infischino».
Il 21esimo emendamento, quello che nel 1933 fermò il proibizionismo, diede agli Stati l’autorità di decidere chi potesse produrre, vendere e bere alcol, un potere che molti esercitano ancora in modo stretto. Con l’arrivo della pandemia, però, parecchi Stati hanno permesso la vendita di alcolici da asporto per aiutare bar, locali e ristoranti a sopravvivere durante il lockdown. Molti hanno poi ridotto le restrizioni su quelle online per aiutare birrifici ed enoteche, in altri ancora la vendita di alcolici è stata definita «essenziale»: l’unica eccezione è la Pennsylvania, che ha chiuso tutti i negozi di liquori, gestiti però dallo Stato.
«È un modo di aiutare i locali», spiega Schuster, ma anche di creare gettito fiscale in un momento in cui gli Stati sono a corto di soldi. Il risultato è che le vendite di alcolici sono in crescita ovunque, e non accennano a rallentare: secondo un rapporto Nielsen, la scorsa settimana c’è stato il più grosso aumento dall’inizio di marzo, quando è cominciato il lockdown. Per il dottor George Koob, direttore del National Institute of Alcohol Abuse and Alcoholism, si tratta tuttavia di un trend comune in tempo di disastri: «Durante l’11 settembre o l’uragano Katrina – ha spiegato Koob – ci fu un boom nel consumo di alcolici».
Non è chiaro se, una volta passato il virus, tutto tornerà come prima. C’è già chi si è mosso per mantenere in vigore le leggi sugli open container, come ad esempio la città di Alexandria, in Virginia: «Anche se abbiamo permesso temporaneamente la vendita di alcolici da asporto, il codice cittadino proibisce ancora di aprire e consumare alcolici in pubblico», ha spiegato l’autorità locale. Schuster, però, sostiene che non sarà così semplice «tornare a chiudere il genio nella bottiglia». Lo ha confermato il governatore del Texas Greg Abbott, che con un tweet ha esteso la vendita da asporto oltre il primo maggio e poi ha aggiunto: «Potremmo anche continuare per sempre».
Corriere della Sera, 18 maggio 2020 (Newsletter AmericaCina)