Il nuovo film di Sacha Baron Cohen ha pizzicato Rudy Giuliani con le mani nei pantaloni. Ripreso da una telecamera nascosta, l’ex sindaco di New York — uno dei principali consiglieri di Donald Trump — compare in un’imbarazzante sequenza di Borat Subsequent Moviefilm, nuovo film del comico britannico in uscita venerdì 23 ottobre, mentre si tocca i genitali steso sul letto di un albergo, davanti a un’avvenente (e finta) giornalista televisiva di destra che lo aveva invitato a seguirla in camera per un drink in seguito a un’intervista. Quando la donna — l’attrice Maria Bakalova, 24 anni, che interpreta la figlia di Borat, Tutar Sagdiyev — gli sfila il microfono, Giuliani si infila le mani nei pantaloni, ma viene interrotto dallo stesso Borat. «Ha 15 anni, è troppo vecchia per te», gli dice il (falso) reporter kazako entrando nella stanza.

I primi dettagli dell’incidente erano emersi a luglio, quando Giuliani, 76 anni, aveva chiamato la polizia di New York denunciando l’irruzione in camera di un uomo che indossava un «outfit transgender rosa». Solo in seguito, aveva ammesso in un’intervista al New York Post, aveva capito che poteva trattarsi di Baron Cohen. «Ho pensato a tutte le persone che aveva fregato ed ero fiero di me per non essermi fatto beccare», aveva spiegato. Tuttavia, sostiene il Guardian, che per primo ha dato notizia della sequenza, gli spettatori potrebbero pensarla diversamente.

Abituato a scavare nel fango per Trump alla ricerca di dettagli compromettenti su Joe e Hunter Biden, in particolare in Ucraina, ora l’ex sindaco si difende sostenendo che stesse soltanto togliendo il microfono e aggiustando la camicia. «Quando ho tolto il microfono è uscita la camicia. Allora mi sono steso per rimetterla nei pantaloni, e loro hanno potuto filmare quell’immagine. Vi assicuro che non stavo facendo altro», ha spiegato ieri in un’intervista radiofonica a Wabc, aggiungendo di aver pregato con la giornalista che gli aveva confidato problemi personali. «È tutta una montatura», ha poi spiegato su Twitter, dando a Baron Cohen del bugiardo.

«Se un comico può incastrarlo così facilmente, riprendendolo in una stanza d’albergo mentre beve alcol con una donna proveniente da un’ex repubblica sovietica», sostiene però il giornalista Seth Abramson in un lungo thread su Twitter, significa che anche i servizi segreti russi possono incastrarlo senza sforzi. «Chissà a cosa pensava Rudy in quella stanza».

Corriere della Sera, 22 ottobre 2020

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