Maggio 1961, il presidente americano John Kennedy ordina l’invio di 400 Berretti Verdi in appoggio all’esercito sud vietnamita. Sono squadre delle Special Forces che dovranno aiutare le truppe locali e i ribelli anti-comunisti. È il primo passo di quello che diventerà un coinvolgimento massiccio. I «consiglieri», insieme agli uomini della Cia, faranno da avanguardia nella giungla, nelle zone montuose, nei villaggi difensivi. Appena un anno dopo il loro numero salirà a 11 mila, e l’America scivolerà in un inferno.

Luglio 2022. Michael Waltz, parlamentare repubblicano della Florida, primo Berretto Verde ad essere eletto alla Camera, veterano dell’Afghanistan, è stato a Kiev dove ha incontrato, insieme ad un gruppo di colleghi della commissione servizi armati, il presidente Zelensky. Un colloquio che lo ha portato a suggerire un’iniziativa alla Casa Bianca: lo schieramento di consiglieri al fianco delle forze ucraine. Il loro compito sarebbe quello di agevolare il flusso di armi, la gestione e la loro distribuzione, idea apprezzata — e rilanciata — dallo stesso leader di Kiev che vorrebbe tre cellule di coordinamento per pianificazione, logistica e comunicazione strategica. Gli uomini sarebbero la proiezione del centro di coordinamento attivo in una base della Germania, il perno del gigantesco piano d’assistenza.

Per Waltz la prima scelta potrebbe cadere su personale «a contratto», magari ex militari e civili ingaggiati dal Pentagono poi impiegati nel ruolo di «consulenti» operativi, ma lontani dal fronte: dovrebbero lavorare dall’ambasciata di Kiev. Ma il politico non esclude a priori la chiamata di soldati regolari. E in questo caso è inevitabile che siano necessari degli specialisti come i Green Berets, i ranger, i parà, qualsiasi unità possa rispondere alle esigenze della resistenza. Una parte è già impegnata con una presenza in Polonia ed in altri Paesi dove è condotto il training degli ucraini. Se dovesse passare la proposta del deputato, dovrebbero trasferirsi dall’altro lato del confine.

In realtà in Ucraina sono già attivi molti occidentali, semplici volontari ma anche appartenenti a società private come la Mozart, guidata da un ex ufficiale dei marines. Alcuni si occupano dell’addestramento, altri si dedicano al settore droni e altri ancora a fronti che non conosciamo. È un lavoro rischioso, testimoniato dall’uccisione di un paio di elementi.

Ogni guerra ha il suo lato oscuro e l’attuale crisi ha evidenziato quanto sia stata importante la funzione dell’intelligence. Nell’informare sui piani di invasione, nel tracciare l’Armata, nell’indicare con precisione dei bersagli. Molto si è svolto attraverso i canali digitali, grazie ad un sistema pensato da tempo. Però è difficile non pensare agli «scarponi sul terreno», ad una presenza fisica reale. Lo hanno fatto i commandos nelle risaie vietnamite, lo hanno ripetuto i loro colleghi statunitensi ed europei nel Nord della Siria durante l’offensiva anti-Califfato, con piccoli nuclei ad operare insieme ai curdi Ypg. I dettagli passano attraverso le radio criptate, i tablet su cui convergono le immagini dei satelliti, ma anche a voce. Nell’era del conflitto tecnologico non puoi rinunciare al fattore umano.

«Il problema — ha puntualizzato Waltz al Washington Post — è la Casa Bianca». Joe Biden ha sempre escluso l’impegno di soldati in Ucraina, la Difesa ritiene che un impegno «pubblico» a Kiev e dintorni trasformerebbe i soldati in bersagli legittimi per la Russia. Al tempo stesso i media statunitensi hanno raccontato l’attività «clandestina» della Cia — del braccio paramilitare — svelando un segreto che non era tale. Waltz, consapevole di timori e freni, ha tenuto a precisare che nessuno vuole vedere degli americani in prima linea, l’unico obiettivo è quello di dare una mano all’alleato nelle retrovie. Il problema è sempre il solito: sai come inizia, non sai come finirà.

Corriere della Sera, 30 luglio 2022

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...