THE PROGRESSIVE
Stati Uniti • Agosto 2008
“Insegno da undici anni. Ho sempre pensato che il mio fosse il lavoro più bello del mondo. Prima, alla fine di una giornata, mi sentivo carica. Ora sono quasi sempre demoralizzata. Cos’è cambiato? Sicuramente gran parte della responsabilità è di No Child Left Behind”. The Progressive pubblica la denuncia di Susan J. Hobart, un’insegnante del Midwest. Secondo Hobart, uno dei difetti principali della riforma scolastica introdotta dall’amministrazione Bush nel 2001 è di non tenere conto dell’individualità degli studenti. “I ragazzi hanno abilità diverse e provenienze diverse, ma fanno tutti lo stesso test. Anche quelli che sono arrivati da poco negli Stati Uniti e non sono madrelingua inglesi. Provate a immaginare di fare un test di cinque giorni in francese quando vivete a Parigi solo da pochi mesi. No Child Left Behind”, conlude l’insegnante, “ha un solo metro di giudizio e tratta i ragazzi come numeri, senza tenere conto del loro punto di partenza e dei loro progressi. Questo è un sintomo di un problema più grande: l’attacco all’educazione pubblica. La legge punisce la scuola pubblica per dimostrare che quella privata è migliore. Ma sono ottimista: si può ancora tornare indietro”.
Internazionale 759, 29 agosto 2008 • 87
http://www.internazionale.it/cartoline/cartolina.php?id=20059&issue_id=352&oid=56