Charlotte. Massimo D’Alema è il simbolo di un partito vecchio. Matteo Renzi risponde così da Charlotte, dove si trova per assistere alla convention del partito democratico americano, alle critiche piovutegli addosso dall’ex segretario del Pds, che lo ha definito inadeguato a governare l’Italia. Il sindaco di Firenze, candidato alle primarie del Pd, incontra la stampa italiana ai tavolini del bar dell’Hilton, intorno a cui si anima la convention che si chiuderà questa sera con l’accettazione della candidatura da parte del presidente Barack Obama. Continua a leggere “La lezione americana di Renzi: D’Alema parla ma non ha più voti”
“Joker” già a processo, rischia la pena di morte
New York. Lo sguardo basso, assente e preoccupato, i capelli rossi, quasi arancioni, e la divisa amaranto della prigione di Arapahoe County, dove è rinchiuso in isolamento per evitare che venga ucciso dagli altri carcerati. “Joker” è comparso così in tribunale tre giorni dopo aver sparato all’impazzata alla prima del nuovo film di Batman in un cinema di Aurora, Colorado, uccidendo 12 persone e ferendone altre 58. James Holmes, 24 anni e un dottorato in neuroscienze da cui aveva iniziato a ritirarsi il mese scorso, è l’unico accusato per la strage di venerdì notte. Continua a leggere ““Joker” già a processo, rischia la pena di morte”
La polizia a casa di “Joker” disinnesca l’ultima trappola
New York. Mi visiterai in prigione? Con queste parole James Holmes, il folle killer che venerdì notte ha ucciso 12 persone e ne ha ferite altre 58 sparando all’impazzata in un cinema del Colorado, si presentava nella biografia di Adultfriendfinder.com, sito per appuntamenti amorosi in cui si dichiarava interessato anche a sesso di gruppo. Un messaggio che ora suona macabro e lascia intendere la premeditazione del ragazzo, che nell’ultimo mese aveva cominciato ad ammassare munizioni, oltre 6.000 proiettili, ed esplosivi nella sua casa al terzo piano di un edificio in mattoncini rossi poco distante dal 16th Century Movie Theater il cinema in cui è entrato armato fino ai denti facendo una strage alla prima del nuovo film di Batman, The dark knight rises. Continua a leggere “La polizia a casa di “Joker” disinnesca l’ultima trappola”
Ai poliziotti ha detto: “Io sono il Joker”
New York. Dopo aver ucciso dodici persone e averne ferito altre trentotto, James Holmes ha detto alle forze dell’ordine di essere “Joker”, il pagliaccio cattivo di Batman. Nato a San Diego, California, nel dicembre 1987, studente di neuroscienze alla scuola di medicina della University of Colorado, Holmes aveva fatto domanda per un dottorato ma il mese scorso aveva deciso di ritirarsi dall’università. Bianco, capelli castani corti e basette lunghe, ha il volto tipico del bravo ragazzo americano. Continua a leggere “Ai poliziotti ha detto: “Io sono il Joker””
La strage in maschera. Spara alla prima di Batman: 12 morti
New York. Una nuova tragedia, una nuova sparatoria, un nuovo pazzo con il fucile. L’America piange una nuova tragedia, abbattutasi in un cinema di provincia alla prima del nuovo film di Batman. James Holmes, un ragazzo di 24 anni, è entrato armato fino ai denti in un cinema multisala di Aurora, città di 300.000 abitanti appena fuori Denver, in Colorado, sparando all’impazzata in una sala gremita di famiglie e bambini travestiti da Batman. Continua a leggere “La strage in maschera. Spara alla prima di Batman: 12 morti”
Tasse, il guro di Reagan: professori stupidi
New York. «No? Davvero? Subito dopo l’aumento delle tasse? Oh, no! Vuol dire che non riusciranno a raccogliere tutte le entrate che credevano di avere con l’aumento delle tasse? Ma quanto sono stupidi?». Arthur Laffer commenta così la revisione al ribasso degli introiti fiscali stimati cui l’Italia è stata recentemente costretta. «Questo ovviamente conferma la Curva di Laffer», sorride. Arthur Laffer è il leggendario economista americano, principale consigliere economico di Ronald Reagan, ma soprattutto padre dell’omonima curva, cioè la teoria secondo cui esiste un livello del prelievo fiscale oltre cui l’attività economica non è più conveniente e il gettito diminuisce. Laffer, che sta per compiere 72 anni, disegnò la sua famosa curva su un tovagliolo del ristorante «Two Continental», a Washington, in un pomeriggio del 1974 nel corso di un incontro con Dick Cheney e Donald Rumsfeld durante il quale contestò l’aumento delle tasse imposto dall’allora presidente Gerald Ford. Ma la stessa teoria fu poi presa tremendamente sul serio nel 1980 da Ronald Reagan, candidato repubblicano alla presidenza, che sulle tesi di Laffer costruì il più massiccio taglio di tasse che la storia americana abbia mai conosciuto. Dopo gli studi economici fra Yale e Stanford, Laffer ha insegnato alla Business School della University of Chicago, prima di trasferirsi alla University of Southern California e poi a Pepperdine, università nascosta fra le dune della spiaggia di Malibu. Non fa mistero di aver votato per Clinton nel 1992 e nel 1996, di essere stato un «democratico kennediano negli anni sessanta», ma si considera «soprattutto un repubblicano reaganiano». Ronald Reagan «è stato il miglior presidente del secolo scorso», spiega a Libero nel corso di un’intervista telefonica da Nashville, in Tennessee, dove ha aperto la Laffer Associates, il suo studio di consulting. Si è appena trasferito dalla California del sud, «perché qui non ci sono imposte statali sul reddito, ed è una cosa bellissima». Laffer è gentile, amichevole, e prima di cominciare a parlare si scusa perché le sue opinioni «saranno molto diverse da quelle degli altri». Continua a leggere “Tasse, il guro di Reagan: professori stupidi”
Mille miliardi di debiti in Usa. Scoppia la bolla degli studenti
New York. Martedì 8 maggio alle 6.40 della mattina il debito degli studenti americani ha raggiunto l’incredibile quota di 1.000 miliardi di dollari. Stritolati dai costi dell’istruzione universitaria, i giovani statunitensi si ritrovano al termine degli studi con un prestito spesso stratosferico da ripagare. Mentre fino a qualche anno fa erano solo i ragazzi che abbandonavano gli studi o quelli che avevano effettuato un master ad andare incontro ad anni di debiti, ora quasi tutti gli studenti che ottengono un bachelor’s degree, l’equivalente della nostra laurea triennale, hanno la necessità di prendere soldi in prestito. Continua a leggere “Mille miliardi di debiti in Usa. Scoppia la bolla degli studenti”
Sventato un attentato contro aereo di linea
New York. Gli Stati Uniti sono stati nuovamente nel mirino dei terroristi di Al Qaeda. Un’operazione della Cia, aiutata da alcuni agenti segreti stranieri, ha sventato un attentato, ancora in fase di preparazione, che avrebbe dovuto colpire un aereo di linea americano nel mese di maggio. La minaccia arrivava dallo Yemen, da una cellula di Al Qaeda nella penisola arabica. Continua a leggere “Sventato un attentato contro aereo di linea”
Suore femministe, il Vaticano le commissaria
Il Vaticano è sceso in campo contro le suore americane. Al termine di un’indagine condotta dalla Congregazione per la Dottrina della Fede guidata dal cardinale statunitense William Levada, la Santa Sede ha infatti chiesto una profonda riforma della Leadership Conference of Women Religious, organizzazione influente e progressista che rappresenta oltre l’80% delle 56.000 suore presenti negli Stati Uniti. Continua a leggere “Suore femministe, il Vaticano le commissaria”
Il fantasma di un cane perseguita Romney
San Juan, Porto Rico. “Non sono sicuro di voler ascoltare i giudizi di valore di un uomo che ha legato il suo cane sul tetto dell’auto e poi è sfrecciato in autostrada”. Con queste parole sibilate alla Cnn il candidato alle primarie repubblicane Rick Santorum ha attaccato mercoledì il suo principale rivale, il grande favorito Mitt Romney, riportando a galla la vecchia storia del cane Seamus, il cui fantasma perseguita l’ex governatore del Massachusetts dalle elezioni presidenziali del 2008. Continua a leggere “Il fantasma di un cane perseguita Romney”
Inseguo le elezioni americane con soli 3.000 euro in tasca
Birmingham. Ho coperto le primarie del Michigan spendendo 345 dollari, compresi i 155 dollari del volo da New York e i 38 dell’autobus per Cleveland. Sono parte di soldi che ho ricevuto dai lettori del Trading Post, il blog in cui racconto il mio viaggio alla rincorsa delle primarie repubblicane. Dopo essere stato in Iowa, South Carolina, Florida, Nevada e Colorado avevo finito i pochi soldi sul conto e ho provato a fare una raccolta fondi online, pubblicizzata su Twitter e sul blog, per poter continuare il mio viaggio. Avevo chiesto 2.000 euro per contribuire alle spese di viaggio, e avevo stabilito due settimane per la raccolta. Dopo due giorni però ero già oltre quota 2.000 e alla fine ho ricevuto 3.543 euro, quasi il doppio. Continua a leggere “Inseguo le elezioni americane con soli 3.000 euro in tasca”
Romney vince ma non decolla. Repubblicani senza un leader
Boston. Il Super Tuesday va in archivio con la vittoria di Mitt Romney, ma la sua è una vittoria mutilata. Nonostante abbia vinto in sei stati su dieci, l’ex governatore del Massachusetts non è riuscito nella notte di martedì ad assestare il colpo del ko allo sfidante Rick Santorum, portando a casa una affermazione risicata ma comunque essenziale in Ohio, lo Stato più importante fra quelli in palio. Spesso in bilico e decisivo a novembre, l’Ohio ha sì assegnato la vittoria a Romney, ma questa è arrivata solo nei grandi centri urbani e di appena qualche migliaio di voti. Continua a leggere “Romney vince ma non decolla. Repubblicani senza un leader”
Risa e pianti: Kevin Costner regista dei funerali di Whitney
New York. La New Hope Baptist Church di Newark, in New Jersey, era gremita ieri per l’ultimo saluto a Whitney Houston, straordinaria cantante morta la settimana scorsa ad appena 48 anni. E’ stato qua che nei primi anni settanta la cantante mosse i primi passi come cantante gospel, e sempre qua ha ricevuto ieri l’addio commosso ma festoso di amici e familiari. Mentre nelle strade intorno alla chiesa migliaia di fan arrivati da ogni parte d’America rendevano omaggio alla popstar, all’interno 1.500 fra amici e parenti hanno voluto celebrarne la vita, più che piangerne la morte. Continua a leggere “Risa e pianti: Kevin Costner regista dei funerali di Whitney”
Santorum avanza e travolge pure Monti
Denver. «Non ho visto un grande cambiamento in Italia con il nuovo governo», spiega a Libero Rick Santorum, candidato alle primarie repubblicane in corsa per la presidenza degli Stati Uniti. Siamo al Cable Center di Denver, alla vigilia delle tre vittorie nei caucus di Colorado, Minnesota e Missouri di martedì notte, che hanno dato ossigeno alla sua campagna elettorale in apnea, e dell’incontro di oggi fra il presidente del Consiglio Mario Monti e il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Continua a leggere “Santorum avanza e travolge pure Monti”
Il complotto dei democratici per votare Gingrich (e dopo affossarlo)
Charleston, South Carolina – Mentre Newt Gingrich sabato sera festeggiava a Columbia la sorprendente vittoria nelle primarie repubblicane in South Carolina, molti democratici e afroamericani in tutto lo Stato facevano salti di gioia. Nei due giorni prima del voto l’ex speaker della Camera aveva fatto registrare un’incredibile ascesa nei sondaggi, conclusa con una larga vittoria sul favorito Mitt Romney. In South Carolina Gingrich ottenuto il 40,4% dei consensi contro appena il 27,8% dell’ex governatore del Massachusetts. Fra i due ci sono stati oltre 76.000 voti, molti dei quali però sono stati dei democratici. Continua a leggere “Il complotto dei democratici per votare Gingrich (e dopo affossarlo)”