Nuove armi, operazioni belliche a Bakhmut e mosse diplomatiche: Volodymyr Zelensky mantiene l’iniziativa mentre continuano le speculazioni sulla futura offensiva.

Lungo raggio

La Gran Bretagna ha confermato l’invio degli Storm Shadow, missili da crociera con capacità di lungo raggio. La versione fornita può centrare un target a 290 chilometri, è lanciata da un caccia — hanno modificato i Su 24 di concezione russa — ed è impiegata contro centri comando, snodi, ma anche postazioni protette. La testata è composta di una doppia carica, la prima crea una «fessura» all’impatto sfruttata dalla seconda per aumentare i danni. Come altri cruise deve comunque superare lo scudo nemico: nessuno ordigno è invincibile e i russi hanno dispiegato contromisure elettroniche rivelatisi efficaci.

L’annuncio di Londra è stato accolto con da Mosca con parole dure, per i portavoce «ci saranno conseguenze». Reazione formale scontata unita a qualche timore. Kiev, con lo Storm Shadow, aumenta la profondità dei suoi raid, minaccia le basi in Crimea e le retrovie più lontane. Anche lo strategico ponte di Kerch, devastato dall’esplosione di un camion-bomba, rientra negli obiettivi possibili. Gli ucraini avevano sollecitato Washington a concedere i razzi di ampia portata utilizzabili dagli Himars, tuttavia Joe Biden ha risposto picche per ragioni politiche. Non ha voluto varcare una linea rossa che potrebbe alzare lo scontro con il Cremlino. Una posizione superata dalla decisione britannica, ma anche da quanto è avvenuto sul campo con gli attacchi ucraini oltre confine affidati ai droni.

Movimenti a Bakhmut

L’arrivo dei missili coincide con una fase dinamica al fronte. Kiev ha rivendicato successi nella zona di Bakhmut, la città assediata da quasi un anno dagli invasori. Questa l’analisi degli osservatori:

1) La resistenza ha sfruttato situazioni di vantaggio createsi nella località. Se trova spazio si allarga, da una postura difensiva passa a quella d’attacco e protegge la strada di rifornimento .

2) Per rimediare i russi potrebbero inviare rinforzi prelevandoli da altri scacchieri favorendo così gli avversari.

3) Sono in corso manovre per testare le difese degli occupanti, secondo gli Usa sono movimenti preparatori in vista dell’offensiva.

4) I toni dei russi per alcuni sono esagerati, influenzati da contrasti interni con il dualismo Prigozhin-Stato Maggiore. Tuttavia esistono motivi di preoccupazione legati ai ripetuti strike nelle zone russe di confine e ai tentativi di fare danni al porto di Sebastopoli. Il comandante della Flotta del Mar Nero, il vice ammiraglio Viktor Sokolov, ha confermato in un’intervista il rafforzamento delle protezioni contro droni aerei e marittimi. E ora si aggiunge la minaccia degli Storm Shadow. Nei giorni passati fonti occidentali hanno persino ipotizzato uno spostamento della maggioranza delle unità verso Novorossiysk.

Altri carri

I due schieramenti continuano a riempire i ranghi con ogni mezzo in vista del momento decisivo. L’Armata avrebbe portato verso il fronte anche carri armati «superati», come i T 55 e i T 62. Una presenza che ha suscitato perplessità e giudizi opposti. È vero che sono corazzati «anziani», però — annota qualche esperto — in una guerra come questa possono avere un ruolo, specie contro reparti di fanteria con equipaggiamenti anti-tank ridotti. E comunque devi fermarli, sprecando munizionamento. Oppure svolgono il ruolo di artiglieria con tiro indiretto. Altri, invece, ribattono sostenendo che aggiungeranno problemi logistici a un apparato mai fluido. L’Ucraina, a sua volta, perfeziona l’integrazione nelle brigate dei Leopard e manda gli equipaggi in Germania dove inizierà l’addestramento sugli Abrams americani, disponibili però solo in autunno.

Corriere della Sera, 12 maggio 2023

Lascia un commento