«Fin dagli anni Novanta, quando chiese pene più severe per i crimini commessi dalle gang, Hillary Clinton è stata vista con scetticismo dagli attivisti afroamericani», scrive il New York Times. Durante il dibattito di lunedì notte, però, l’ex segretario di Stato ha dimostrato la propria determinazione nel conquistare gran parte dell’elettorato afroamericano, adottando il lessico delle nuove generazioni di attivisti neri e di bianchi liberal. La candidata democratica ha pronunciato fra l’altro le parole «razzismo sistemico», «pregiudizi impliciti» e «razzista», causando sia reazioni positive che critiche. Tutti i commentatori politici americani sono stati però concordi nel ritenere che il linguaggio dei movimenti per la giustizia razziale usato da Clinton abbia marcato un momento significativo per la causa, e per entrambi i candidati.

Corriere della Sera, 2 ottobre 2016 (rassegna stampa)

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